Τετάρτη 24 Ιουλίου 2019

Otorinolaringoiatria

Frequenza dei cancri delle vie aerodigestive superiori
Publication date: June 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 2
Author(s): F. Rubin, C. Legoupil, P. Bonfils, H. Mirghani, C. Hill
Nel 2012, nell’uomo, il cancro laringeo (2 900 nuovi casi) è il più frequente tra i cancri delle vie aerodigestive superiori (VADS), seguito dall’orofaringe (2 640 casi), poi dalla cavità orale (2 550 casi) e dall’ipofaringe (1 810 casi); tuttavia, in ciascun sesso, i casi di cancro rinofaringeo (300 casi), del labbro (440 casi) e del naso (110 casi) erano molto più rari in Francia. Il più alto numero di decessi è stato osservato per l’orofaringe (942 decessi nel 2014), seguita da laringe (926) e cavità orale (800). Nelle donne, la localizzazione principale è la cavità orale (1 340 casi), seguita da orofaringe (860 casi) e, infine, laringe (520 casi). I cancri rinofaringei (148 decessi), del labbro (27) e del naso (256) presentano una mortalità inferiore. In tutti gli stadi e i sessi, nel periodo 2005-2010, la sopravvivenza netta media a cinque anni era del 39% (28-83%). La frequenza dei cancri delle VADS è ancora particolarmente elevata nella Francia metropolitana rispetto alla maggior parte del resto del mondo, ma questa frequenza è diminuita drasticamente nella popolazione maschile, mentre l’incidenza è in aumento e la mortalità è in diminuzione nella popolazione femminile. Quest’evoluzione è principalmente il risultato della drastica diminuzione del consumo di alcol nella popolazione generale e degli effetti delle politiche di lotta contro il tabacco, mentre l’incidenza è in aumento tra le donne con l’invecchiamento delle generazioni di fumatrici. Tuttavia, la Francia presenta ancora la terza più alta incidenza di cancro orofaringeo nel mondo, nell’uomo. Il cancro rinofaringeo è un’entità separata e la sua incidenza è molto bassa in Francia (da 0,0 a 0,3 per 100 000 persone-anni) e la sua istologia è, generalmente, indifferenziata. Infine, l’eccesso di rischio di un secondo cancro localizzato nelle VADS è molto importante dopo un primo cancro delle VADS (o dell’esofago), molto più che dopo ogni altro primo cancro, il che giustifica l’attuale politica di sorveglianza a lungo termine per questo tipo di cancro.

Patologia benigna della mucosa orale
Publication date: June 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 2
Author(s): C. Beauvillain de Montreuil, M.-H. Tessier, J. Billet
La patologia della mucosa orale è il punto d’incontro di quattro specialità mediche: stomatologia, dermatologia, oto-rino-laringoiatria e odontoiatria. Infatti, utilizza molte altre specialità mediche, come la medicina interna, l’ematologia, la patologia infettiva e la farmacologia, in modo che il professionista che esamina una cavità orale deve avere una conoscenza medica molto ampia; in molti centri si stanno organizzando dei consulti multidisciplinari per questa patologia. Il professionista che esamina il paziente deve fare un’analisi completa delle lesioni osservate e ricorrere a una ricca iconografia allegata a questo testo.

Fratture del naso
Publication date: June 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 2
Author(s): L. Vatin, J.-B. Morvan, O. Cathelinaud, C. Joubert, A. Dagain, F. Bousquet, D. Riviere
Paraurti mediano della faccia, il naso è predisposto a traumi e a fratture. Le fratture del naso, sebbene siano isolate nella maggior parte dei casi, richiedono una valutazione clinica completa per non trascurare un danno delle strutture adiacenti. In un numero significativo di casi, queste fratture possono passare inosservate o essere trattate in modo inappropriato, portando alla riparazione chirurgica a distanza con rinosettoplastica, i cui risultati sono casuali. Gli obiettivi di una gestione precoce sono di ridurre le sequele estetiche ma anche di ripristinare un’adeguata permeabilità nasale. La scelta della riduzione ortopedica o chirurgica si basa su criteri oggettivi e deve, idealmente, intervenire nei 14 giorni successivi al trauma.

Stenosi laringee dell’adulto
Publication date: February 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 1
Author(s): A. Lagier, F. Gorostidi, P. Demez, K. Sandu
Le stenosi laringee e tracheali sono un restringimento patologico della filiera aerea di uno o più piani della laringe (sopraglottico, glottico o sottoglottico) e/o della trachea cervicale o toracica. Esse sono all’origine di una disfonia per le stenosi glottiche che coinvolgono la commissura anteriore o di una dispnea rumorosa (stridore) per altre localizzazioni. L’obiettivo della gestione, in quest’ultimo caso, è evitare una tracheotomia o poter svezzare il paziente dalla cannula, se è già tracheotomizzato durante la gestione. La decannulazione è, allora, il criterio del successo del trattamento. Le eziologie della stenosi laringotracheali sono molteplici, il più delle volte iatrogene, in particolare postintubazione orotracheale o posttracheotomia, ma anche le cause autoimmuni e idiopatiche sono molto rappresentate. La gestione è spesso chirurgica, per via endoscopica o esterna. Le diverse tecniche e il loro posto nella gestione non sono affrontati qui, in quanto sono oggetto di un articolo dedicato. Le indicazioni terapeutiche si basano su una valutazione precisa non solo della stenosi, ma anche delle comorbilità associate. La prevenzione delle stenosi laringotracheali, laddove possibile, deve essere sempre presa in considerazione.

Cancri della cavità orale
Publication date: February 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 1
Author(s): M. Menard, J. Rodriguez, C. Hoffmann, S. Hans, A. Villeneuve, P. Halimi
I cancri della cavità orale rappresentano circa un terzo dei tumori maligni delle vie aerodigestive superiori (VADS) e colpiscono, il più delle volte, la lingua mobile e il pavimento orale. Più del 90% di questi cancri è costituito da carcinomi epidermoidi. I principali fattori di rischio restano il tabacco e l’alcol. Una minoranza di questi cancri potrebbe essere correlata allo human papilloma virus (HPV), ma anche altri fattori sembrano essere coinvolti. Questi tumori possono, talvolta, svilupparsi su lesioni preesistenti, il cui monitoraggio è essenziale. La loro diagnosi è, generalmente, facile. Si basa, in tutti i casi, sullo studio istologico della biopsia. Ogni lesione sospetta, che persista da più di tre settimane, deve essere valutata da un oto-rino-laringoiatra (ORL). Il bilancio pretrattamento comprende un esame clinico completo ORL, una diagnostica per immagini (risonanza magnetica [RM], tomografia computerizzata [TC], tomografia a emissione di positroni [PET]) e un’endoscopia. I progressi nella diagnostica per immagini hanno migliorato l’affidabilità del bilancio di espansione. Questo bilancio mira a determinare lo stadio della malattia e l’operabilità del tumore. Gli approcci multidisciplinari con la riunione di consultazione pluridisciplinare (RCP) e prendendo in considerazione il paziente nella sua globalità hanno permesso di modulare le indicazioni terapeutiche. Il trattamento dei cancri del cavo orale è, innanzitutto, chirurgico. I tumori di stadio precoce (stadi I e II) sono spesso trattati chirurgicamente, per via transorale, poco invasiva e con buoni risultati, sia oncologici che funzionali. I tumori di stadio avanzato (stadi III e IV) richiedono l’associazione di diverse modalità terapeutiche. Il più delle volte, si tratta di una chirurgia primaria, ampia, con ricostruzione e radioterapia postoperatoria, associata a una chemioterapia concomitante per tumori ad alto rischio di recidiva. La radiochemioterapia di prima intenzione è riservata, piuttosto, ai tumori non resecabili, ai pazienti inoperabili o ai pazienti che rifiutano una chirurgia pesante e le sue sequele. Nonostante innegabili progressi nella gestione di questi pazienti, la sopravvivenza è progredita poco, contrariamente alla qualità di vita. La prognosi di questi cancri dipende principalmente dallo stadio al momento della diagnosi. La qualità della resezione chirurgica, la presenza di metastasi linfonodali e l’esistenza di fattori istologici negativi costituiscono i principali fattori prognostici, ma anche lo stato generale e le comorbilità influenzano la sopravvivenza e la qualità di vita dopo il trattamento. Il monitoraggio posttrattamento è essenziale, con l’obiettivo di individuare una recidiva locale e/o regionale, ma anche una seconda localizzazione, la cui insorgenza (2-7% all’anno) influisce direttamente sulla sopravvivenza di questi pazienti. La prosecuzione della lotta contro il tabagismo e l’alcolismo rimane il modo migliore per ridurre l’incidenza dei cancri del cavo orale.

Imaging dell’orecchio medio normale e patologico
Publication date: February 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 1
Author(s): A. Lacan
La diagnostica per immagini in sezione occupa, oggi, un posto preponderante nel bilancio anatomico e patologico dell’orecchio medio. Dopo aver rivisto l’anatomia radiologica dell’orecchio medio, questo articolo presenta le diverse tecniche di diagnostica per immagini con le diverse elaborazioni di immagini e ricostruzioni tridimensionali (3D) possibili, nonché le loro rispettive indicazioni. La risonanza magnetica (RM) e la TC hanno un ruolo complementare nella caratterizzazione e nel bilancio di estensione delle patologie dell’orecchio medio. Per quanto riguarda la patologia infiammatoria, la TC permette di differenziare le otiti colesteatomatose dalle otiti non colesteatomatose, di ricercarne le complicanze e di ricercare i segni di timpanosclerosi. La RM conferma la diagnosi di colesteatoma in caso di dubbio alla TC. La TC e la risonanza magnetica svolgono un ruolo importante nel bilancio delle orecchie infiammatorie operate. Per quanto riguarda l’otosclerosi, la TC è utile nel bilancio diagnostico, nello screening di eventuali modificazioni anatomiche che porterebbero a difficoltà operatorie, nell’eliminazione delle diagnosi differenziali e nel bilancio delle complicanze postoperatorie. La TC ha anche un posto importante nella patologia traumatica. La RM consente la caratterizzazione tissutale di un’opacità e interviene, in particolare, nella diagnosi delle patologie tumorali e delle brecce del tegmen.

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